LE PERSONE CHE AMANO GLI ANIMALI…

Il problema più grande delle persone che amano gli animali è la coscienza di essere parte della natura.

Chi ama la natura, infatti, non perde mai il contatto con l’ecosistema e mantiene viva dentro di sé la percezione di una comunità costantemente immersa in un’interazione ecologica.

Detto in altre parole, queste persone sentono di essere membri di una realtà composta da tutti gli esseri viventi e non circoscritta soltanto ai componenti della propria specie.

Per loro ogni creatura occupa un posto all’interno della collettività e la società è costituita da tutte le forme di vita che popolano l’ecosistema.

Questa attenzione rende impossibile l’indifferenza che spinge tanti altri a ignorare le specie diverse dalla propria affermando:

“Sono solo animali”

Le persone che amano gli animali vivono in un mondo biocentrico, popolato da creature morfologicamente diverse ma uguali nella capacità di provare amore, dolore, tenerezza, gioco, sensualità… e ogni altra emozione.

Questa comprensione (ecologica, attenta e partecipe) causa non pochi problemi nella convivenza con chi, invece, coltiva una visione antropocentrica dell’esistenza, cioè si colloca all’apice di una gerarchia arbitraria autorizzandosi a ignorare la sofferenza delle altre creature viventi.

L’antropocentrismo legittima i comportamenti ai danni delle altre specie e ridicolizza chiunque sostenga il valore della vita animale.

In questa visione, a causa del sé grandioso tipico dei disturbi narcisistici, gli animali sono considerati oggetti al servizio dell’uomo e chiunque combatta per i loro diritti è giudicato stupido, sentimentale ed estremista.

Costrette a sopportare l’emarginazione che consegue alla diffusione della patologia antropocentrica, le persone che amano gli animali faticano a condividere il proprio modo di essere.

E spesso si rivolgono agli psicologi sentendosi eccessivamente sensibili in una società che esalta il cinismo e la crudeltà come fossero traguardi da raggiungere e non problematiche da curare.

Per sopravvivere in un mondo malato le persone che amano gli animali devono prendere coscienza che la salute mentale si evidenzia nella capacità di provare amore e nel riconoscere il valore della diversità, rivalutando costantemente se stessi e le proprie scelte di vita.

La via per superare i pericoli dell’antropocentrismo passa attraverso la valorizzazione dell’empatia, l’ascolto del mondo interiore e la pazienza necessaria a curare la patologia narcisistica che ammala l’umanità.

Carla Sale Musio

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