NORMALITA’… la parola agli esperti!

Normale e anormale sono parole usate e abusate, riferite a parametri di giudizio che, spesso, esistono soltanto nei nostri pensieri.

In genere, la normalità ci rassicura e ci fa sentire a casa mentre l’anormalità evoca scenari inquietanti e mostruosi, che tengono in tensione e fanno paura.

Capita spesso di affermare con sicurezza cosa è normale e cosa non lo è, e capita anche, in nome della normalità, di omologarci agli standard condivisi, per evitare la sgradevole sensazione di essere giudicati anormali.

La normalità, infatti, ottiene riconoscimento, accettazione, approvazione, simpatia e affetto dalla maggior parte delle persone.

Al contrario, l’anormalità porta con sé critiche, derisione, rifiuto, emarginazione, abbandono e solitudine.

La sensazione di essere normali o anormali si ripercuote, perciò, sulla salute mentale e sul benessere interiore e spesso una presunta normalità spadroneggia nella psiche a discapito della creatività, del cambiamento e della crescita psicologica.

Come esseri umani, abbiamo bisogno sia di appartenenza che di unicità.

Cioè, per sentirci bene dobbiamo avere amore e riconoscimento da parte degli altri e dobbiamo poter esprimere la nostra originalità.

Io non sono normale: IO AMO è un’affermazione provocatoria, una dichiarazione d’indipendenza fatta alla normalità per sostenere l’espressione dell’amore e della creatività.

Il cuore e la creatività, infatti, seguono regole diverse da quelle della mente e della logica, e questa diversità finisce per ricevere spesso l’etichetta di anormalità, spingendoci a rinunciare ai sentimenti e alla fantasia e imprigionandoci dentro una vita arida e poco significativa.

Succede che la prevedibilità della normalità vada in conflitto con l’imprevedibilità dei sentimenti e del pensiero creativo causando malessere e sofferenza.

Normalità e anormalità sono due opposti, molto discussi e controversi, capaci di condizionare i comportamenti, i pensieri e le scelte di ciascuno di noi.

Gli psicologi si ritrovano spesso a dover fare i conti con ciò che viene considerato normale o anormale dalle norme sociali, dai pregiudizi del buon senso comune e da chi si rivolge loro chiedendo aiuto.

Perciò, cari lettori, amici e curiosi di questo blog, ho pensato di invitare alcuni colleghi (psicologi, psicoterapeuti e blogger di Tiscali Blog) a sedersi sulla poltrona virtuale di “io non sono normale: IO AMO” e a rispondere a sette domande sulla normalità.

E’ emerso un quadro molto articolato che, partendo dal concetto di normalità, si è esteso all’ascolto dell’unicità e della profondità di ogni persona.

Nei prossimi post, il dr. Enrico Maria Secci (blogger di Blog Therapy), il dr. Fabrizio Boninu (blogger di Lo Psicologo Virtuale), la dott.ssa Maria Grazia Rubanu, (blogger di Giovani e alcol) e la dott.ssa Caterina Steri (blogger di Gocce di Psicoterapia) ci parleranno di normalità e anormalità, raccontandoci il proprio punto di vista.

Pubblicherò le loro interviste nei prossimi post.

Buona lettura!!

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