Le personalità creative: SONO DISCONTINUE E DISPERSIVE (a volte)

Le personalità creative possiedono una curiosità innata che le rende poliedriche e originali ma anche tendenzialmente discontinue e dispersive.

Infatti, il bisogno di cambiare si scontra con la costanza necessaria per portare avanti i progetti.

Capita spesso che queste persone inizino le cose con grandissimo impegno, entusiasmo e volontà ma che, in corso d’opera, si dimentichino dei loro propositi perché distratti da qualche novità altrettanto interessante.

Questo carattere, facile all’entusiasmo e al cambiamento, è spesso giudicato male da chi ha bisogno di abitudini stabili.

Non che le personalità creative non amino le abitudini… ma tra queste c’è anche l’abitudine alla trasformazione!

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UNA FAMIGLIA DI AVVOCATI

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Eleonora proviene da una famiglia di avvocati.

In casa sua studiare/laurearsi/lavorare è un trinomio indiscusso e immodificabile.

Perciò, quando decide di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza non pensando di fare l’avvocato da grande, i suoi parenti la scrutano come se fosse un’aliena discesa da Marte.

“Vorrai almeno intraprendere la strada del notariato!”

Esclamano, guardandola con rimprovero.

Ma a Eleonora l’idea di fare il notaio piace ancora meno…

“Sto pensando di aprire un ristorante vegano.”

Risponde con un sorriso disarmante alle facce basite di zii e cugini.

Eleonora ha una personalità creativa e il suo animo libero cavalca facilmente l’onda delle passioni.

D’estate, presa la patente nautica, fa lo skipper su una barca a vela.

D’inverno, oltre a studiare, si occupa di ristrutturare la grande casa di famiglia.

I parenti la considerano un po’ svitata e la osservano con un misto di disprezzo e commiserazione.

“Certo che se continui così non riuscirai mai a laurearti.”

Borbotta qualcuno.

Eleonora fa passare molto tempo tra un esame e l’altro.

La sua vita è piena d’impegni e non ha nessuna fretta di finire l’università.

Non ha deciso cosa farà dopo essersi laureata.

Da me viene ogni tanto, quando ha bisogno di un supporto.

Il suo vivere controcorrente rispetto a una famiglia tradizionalista la fa sentire insicura e teme di sbagliare finendo per scegliere un lavoro poco adatto a sé.

Quando, infine, stabilisce che è arrivato il momento di concludere gli studi è fuori corso già da un po’.

I cugini hanno finito con l’università e stanno facendo il praticantato.

Informati che Eleonora si è decisa a fare l’avvocato ridacchiano tra loro.

“Ne devi mangiare ancora di minestra! L’avvocatura richiede impegno, costanza e capacità di adattamento. Una dote, quest’ultima, che tu non possiedi. Non riuscirai mai a fare la gavetta seguendo orari, direttive e sbalzi d’umore di qualche vecchio avvocato barbogio!”

Sì, è vero: l’indipendenza a Eleonora non manca.

E per fortuna nemmeno il sesto senso!

Un radar interiore la guida attraverso una serie di coincidenze fino all’avvocato giusto con cui seguire il praticantato adatto a lei.

Lo studio è quello dell’avvocato Fiorella G.

Una giovane donna con la quale nasce subito una profonda amicizia.

“Con Fiorella ci capiamo al volo!”

Racconta entusiasta Eleonora in uno degli ultimi incontri.

“E riusciamo sempre a organizzare il lavoro in modo produttivo, efficace e divertente.”

L’apparente discontinuità… si è trasformata in un vantaggio!

Focalizzando le energie su molteplici attività Eleonora è riuscita a ottimizzare le sue risorse creative in una sinergia dove un progetto non è zavorra per l’altro, ma anzi!

Il gioco e gli interessi sviluppati perdendo tempo con l’università le hanno permesso di rifiutare la paghetta di un avvocato babbione e di entrare a Palazzo con i mezzi dei grandi e la curiosità dei piccoli.

Ma soprattutto con la variegatissima rete di conoscenze acquisita durante il suo bizzarro percorso… dove l’amicizia, la stima e il rispetto hanno fatto nascere mille contatti per potenziali clienti e valide collaborazioni con altri professionisti.

Ancora oggi, a distanza di anni, Eleonora e Fiorella lavorano insieme.

Eleonora è un avvocato conosciuto, stimato e molto richiesto.

P.S.: Solo i parenti non riescono ancora a spiegarsi le ragioni del suo successo.

Carla Sale Musio

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