IL SOGNO

Sciabolate di luce nel buio gli feriscono gli occhi.

Non capisce cosa accada: era al caldo in macchina, poi d’improvviso l’auto si ferma, la portiera si apre.

Lui fuori, uno sgommare rapido, il buio intorno, il freddo.

Tutto quello che conosceva è lontano: non ci sono gli odori familiari, i toni attutiti, il tepore, quel poco di cose che sa della vita, perché ha solo alcuni mesi ed è un cane.

Cammina cammina: pensa che torneranno, che hanno voluto scherzare, che se andrà avanti, troverà l’auto aperta a riaccoglierlo.

Il cuore dei cani è pieno di fiducia e il suo, addirittura, straripa.

Le zampe gli dolgono: è ancora cucciolo e, se ascolta il suo corpo, ora avverte la fame.

Le auto lo sfiorano: lui adesso ha paura e corre.

Non vorrebbe, ma purtroppo comincia a capire….

Un rumore più forte lo scuote.

Si ferma, guarda: è l’auto.

E’ quella?

Corre ancora: ora lo devono vedere, deve mostrarsi.

Ma prima una e poi tante luci lo accecano.

L’urto è terribile, lo schianto immane, il dolore straziante…

Ma cosa succede?

Apre gli occhi, riconosce la cuccia: una bimba lo stringe, lo bacia, lo scruta.

Quindi gli parla con voce sommessa:

“Ti agitavi tanto, temevo che ti fossi ammalato. Ma adesso ho capito: sogni anche tu.”

Lui chiude gli occhi e si addormenta ancora, dimentico già del sogno e felice tra le braccia di lei.

Gloria Lai

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