ESSERE UMANI È FUORI MODA

Le persone che amano gli animali hanno una percezione profonda della vita e mantengono attiva dentro di sé la comprensione delle culture e dei valori degli animali.

Ecco perché sono più portate ad ascoltare il cuore piuttosto che seguire la logica.

Il cuore, infatti, agisce d’istinto rispondendo ad una sensazione intima, oltre i dettami razionali.

Questo stile di vita, tuttavia, non incontra il favore di una civiltà che ha fatto della ragione il proprio idolo anche a discapito dei sentimenti.

Come esseri umani siamo naturalmente portati a coltivare entrambe le possibilità, perciò la comprensione razionale dovrebbe sempre affiancare la percezione intuitiva.

Il cervello possiede sia le competenze sensitive ed emotive che i codici della linearità e dell’analisi. 

Ma nella corsa ai conseguimenti materiali le sollecitazioni logico matematiche spingono a snobbare ciò che appartiene alla dimensione affettiva, rendendoci cinici e disattenti ai vissuti interiori.

Per gli animali, invece, la vita intima è maestra di conoscenza e l’ascolto del mondo interno guida il cammino dell’esistenza.

Le persone che amano gli animali mantengono vivo un codice intuitivo (pronto a seguire la voce del cuore anche quando la logica ne segnala con disprezzo i mancati guadagni) e grazie a questo riconoscono con facilità i valori delle altre specie.

Il profitto del cuore, infatti, non è economico, alimenta un piacere fatto di generosità, comprensione e scambio reciproco.

Un tempo la chiamavamo umanità e caratterizzava la nostra specie.

(Ma questo succedeva prima che il commercio ne denigrasse l’esistenza soppiantandola con la corsa al potere economico).

Oggi anziché l’ascolto della propria umanità si preferisce seguire l’indice FTSE Mib e nutrire la competizione piuttosto che il cuore, colmando il vuoto che cresce dentro con tanti oggetti carichi di vanità ma privi di empatia.

In questo modo abbiamo perso il valore della fratellanza e combattiamo una guerra contro la sensibilità, forti dell’arroganza dell’omologazione e vuoti dell’amore che nutre l’anima.

Non tutti però riescono a conformarsi al cinismo che attualmente caratterizza l’umanità e, nonostante le difficoltà, qualcuno sceglie di ascoltare la voce del cuore anche a dispetto della ragione. 

Sono persone rare e preziose, capaci di sfidare il bisogno di appartenenza pur di seguire i valori della cooperazione e della solidarietà.

Anche quando riguardano creature di specie diverse.

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STORIE DI UMANITÀ FUORI MODA

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Nadia lavora in supermarket.

Lo stipendio non è alto e l’orario impegnativo: pochi i giorni liberi e tanti gli straordinari, spesso non retribuiti.

Nadia si fa bastare ciò che ha, risparmiando e riciclando le cose come può.

Ma ha una spesa fissa cui non può rinunciare: le cure per i gattini della colonia vicino alla casa dei suoi genitori.

Tutti i giorni, prima di andare al lavoro e dopo la chiusura, passa a medicare i piccoli, dà loro da mangiare, ripulisce la zona e si accerta che abbiano uno spazio caldo dove rifugiarsi.

Nel tempo ha preparato per loro dei rifugi con le scatole di polistirolo recuperate in negozio e creato tante copertine con i maglioni smessi.

I suoi momenti liberi sono impegnati a fare le medicazioni o nell’accompagnare dal veterinario qualche animaletto sfortunato.

I costi sono sempre a suo carico ma Nadia non si lamenta, preferisce rinunciare a qualcosa pur di vedere i suoi protetti allegri e in salute.

I genitori la sgridano.

“Dovresti andare a divertirti invece che stare qui ad accudire i gatti!”

Ma lei sorride e continua imperterrita ad occuparsi della colonia.

“Non riesco a far finta di niente, per me un animale in difficoltà ha lo stesso valore di un essere umano e cerco di aiutarlo come posso.”

Così, si prodiga per i gattini, assiste i suoi genitori, va a fare la spesa per la vicina che non riesce a scendere le scale… e la sua vita è piena di impegni.

“Non mi importano i giudizi degli altri, qualcuno mi deride, qualcuno mi sostiene.

Io sono fatta così e non voglio cambiare questo aspetto del mio carattere.”

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Fabrizio ama le piante, è attento ai loro bisogni e si prodiga per vederle sempre rigogliose e in salute.

Le sue, quelle che vivono libere in natura e… anche quelle degli altri.

Quando va a fare la spesa si ferma al banco dei fiori per acquistare le piantine più sofferenti.

L’idea di saperle moribonde e prive di attenzioni lo fa soffrire.

La sua casa è invasa di vasetti di ogni dimensione e il suo giardino è ricco di profumi e di colori.

Gli amici ammirano il verde ma spesso lo scherniscono per l’impegno che mette nel curare anche quegli esemplari che nessuno nota e nessuno vuole.

Per evitare critiche, Fabrizio fa tutto in punta di piedi.

Sa che il suo cuore è più grande del normale.

Così, annaffia le piante dell’androne condominiale e chiede il permesso di portare via quelle abbandonate negli uffici pubblici.

“Qualcuno mi considera un pazzo, ma oggi non ci faccio più caso. Ho imparato che per stare bene devo seguire il cuore e non curarmi troppo dei giudizi degli altri.”

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Fulvia ama tutti gli animali e nella vita ha scelto di fare l’educatrice cinofila.

Il suo lavoro la porta ad analizzare il temperamento dei cani e dei loro padroni per poi aiutare questi ultimi a comprendere i loro amici a quattro zampe.

Fulvia mette il cuore in tutto quello che fa e passa molto tempo a studiare le abitudini e i problemi dei suoi clienti.

Si affeziona agli animali e si impegna a risolverne le difficoltà.

Ma poi fatica a farsi pagare.

I soldi per lei sono sempre stati un problema.

“Voglio bene ai miei clienti, umani e animali, e nel tempo diventano degli amici. Solo che mi è difficile farmi pagare dagli amici… vorrei poter fare gratis quello che faccio! Mi sembra così ingiusto far pagare l’amore… e per fare il mio lavoro di amore ce ne vuole un sacco!”

Così si arrangia come può tra sconti, favori e… parcelle sempre striminzite.

Ma di cambiare lavoro non se ne parla.

“Non potrei fare niente di diverso. Lavorare con gli animali mi fa sentire bene e mi permette di stare in contatto con persone simili a me. Non guadagno tanto ma sono sicura di aver scelto la professione giusto.”

Carla Sale Musio

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