AMORE, ECOLOGIA E LIBERTÀ: imparare dagli animali

AMORE, ECOLOGIA E LIBERTÀ: imparare dagli animali

Nel nostro mondo esistono: la pedagogia, la psicologia, l’educazione, la scuola e le buone maniere. 

Tutte cose che consideriamo indispensabili per crescere sani, realizzati e felici.

Il dizionario spiega che la pedagogia è una disciplina volta a studiare i metodi e i problemi inerenti all’educazione dei giovani.

E che l’educazione è il processo attraverso il quale vengono trasmessi ai bambini gli atteggiamenti culturali della società.

Gli obiettivi della pedagogia e dell’educazione sono quelli di crescere individui conformi agli standard collettivi.

E naturalmente per ottenere questo risultato c’è bisogno della psicologia.

Ossia di una scienza che, grazie allo studio dei processi psichici, garantisca l’efficienza dei metodi educativi.

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Ma come sarebbe il modo se gli esseri umani non lo avessero forgiato a propria immagine e somiglianza?

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Osservando le specie diverse dalla nostra possiamo scoprire altre culture e altri modi di rapportarsi con la realtà.

E valutare soluzioni interessanti.

Tra gli animali, ad esempio, non esistono la pedagogia, la psicologia e l’educazione.

AMORE, ECOLOGIA E LIBERTÀ: imparare dagli animali

Le culture delle altre specie seguono percorsi evolutivi differenti e danno valore all’istinto.

Per la specie umana, invece, ascoltare l’istinto è impossibile.

Il bisogno di ricevere approvazione dalla collettività deforma costantemente la percezione, rendendo incomprensibili i messaggi che arrivano dalle parti intuitive della psiche.

Nella nostra cultura, l’ascolto del corpo e il rispetto della sua relazione con l’ambiente sono stati sostituiti dai codici comportamentali che regolamentano la convivenza.

E questo ha snaturato l’interazione con l’ecosistema e con i valori ecologici.

L’habitat di cui gli esseri umani si interessano è solo quello sociale e l’ascolto è focalizzato soprattutto sui bisogni dell’economia.

Le altre specie non sentono la necessità di lavorare per vivere, non subiscono le leggi di mercato e non conoscono le psicopatologie che affliggono l’umanità.

Gli animali non impazziscono.

(Almeno quelli che non vivono a stretto contatto con l’uomo)

Si muovono ascoltando i ritmi della natura e del proprio mondo interiore, coltivano il valore della vita nella sua Totalità, onorano il rapporto con ciò che esiste, focalizzandosi sul presente e accogliendo ogni esperienza di momento in momento.

Senza assurgere a padroni della realtà, proclamare proprietà, arrogarsi il possesso di ciò che hanno intorno e stravolgere i ritmi della natura.

A nostri occhi imbevuti di prepotenza il loro stile di vita appare stupido, umile, misero e privo di intelligenza.

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Ma è proprio vero?

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Come sarebbe la nostra vita se al primo posto invece del denaro ci fosse l’ascolto di sé e la convinzione che ogni evento ci porta in dono un messaggio di crescita, aiutandoci a comprendere ciò che esiste?

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È difficile anche solo immaginarlo.

Siamo talmente dipendenti dalle abitudini sociali da non riuscire a postulare una realtà diversa da quella in cui viviamo.

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Ci sembra naturale: ammalarci, soffrire, impazzire, rimpinzarci di cibo e medicine, lavorare e dipendere dal denaro per poter sopravvivere.

L’onnipotenza e il narcisismo ci impediscono di imparare osservando modelli di vita differenti dal nostro.

Per noi è impossibile un mondo in cui ognuno esprima se stesso senza essere forgiato al fuoco dell’omologazione imposta dalla società.

La chiamiamo civiltà e ne andiamo fieri.

Tuttavia, guardandola da un punto di vista differente, appare una prigione imposta alla creatività e al bisogno di esprimere la propria verità.

Gli animali negli zoo muoiono di dolore.

Eppure hanno cibo fresco ogni giorno, vivono in un habitat ottimale e conducono un’esistenza serena in cui non corrono nessun pericolo.

A molti esseri umani piacerebbe l’idea di trovarsi in un luogo dove non sia necessario combattere per vivere, in cui tutto sia a disposizione senza bisogno di procurarselo lavorando e faticando.

Tuttavia, negli zoo agli animali manca una cosa fondamentale: la relazione con l’ecosistema e con le altre specie viventi.

Un valore importantissimo per la salute mentale e la qualità della vita.

Un bene che a noi sfugge, perché legato all’umiltà e alla cooperazione tra tutto ciò che esiste.

Impossibile da comprendere per chi vive con il mito del posto fisso, aspettando lo stipendio a fine mese per acquistare i nuovi prodotti lanciati sul mercato.

Gli animali non educano i propri figli: li amano e li proteggono finché sono cuccioli.

Poi li lasciano liberi.

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Senza secondi fini di tipo assistenziale (non ne fanno il bastone della loro vecchiaia).

Senza pretendere nulla in cambio (non chiedono di essere rispettati, amati, ringraziati e onorati per averli fatti nascere).

Senza volerli possedere (sono i figli della vita e non una proprietà dei genitori).

Tutti valori sconosciuti alla specie umana cui la pedagogia, l’educazione e la psicologia insegnano che è pericoloso lasciare che ognuno esprima se stesso, senza volerlo dominare.

La specie umana ha perso il valore della libertà, il potere della cooperazione e l’amore per la natura.

Accecata dalla paura e dalla pazzia che deriva dalla mancanza di ascolto interiore, corre a grandi falcate verso la distruzione.

E la chiama con orgoglio: civiltà.

Carla Sale Musio

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Ultimi commenti

5 commenti su “AMORE, ECOLOGIA E LIBERTÀ: imparare dagli animali

  1. Emozionante.
    Come si guarisce dalla sofferenza di vedere chiaramente la follia della civiltà e non avendo alcuno strumento per cambiarla?

  2. Bellissimo ciò che ho letto!
    Sacrosanta verità!!!
    Mi sento prigioniera, ingabbiata nelle regole, leggi, doveri ecc… Osservo gli animali e li amo moltissimo. Diversamente invece non sopporto più gli esseri umani che diventano sempre più arroganti ed insensibili

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