Gen 06 2016
SE SONO SANO… LO DECIDO IO!
Siamo abituati a pensare che gli esperti della nutrizione siano le persone più qualificate per insegnarci cosa è giusto mangiare e come mantenerci in salute.
Così, pieni di speranza e di fiducia ci rivolgiamo agli specialisti, pronti a seguire pedissequamente le loro sapienti istruzioni a proposito di sostanze nutritive, calorie, diete, vitalità e benessere.
Sembra che la scienza dell’alimentazione sia una materia preclusa alla maggioranza e riservata solo a pochi consulenti: competenti e sempre aggiornati sulle ultime ricerche, scoperte e novità scientifiche.
Oggi, però, le informazioni viaggiano in rete e ognuno può aggiornarsi sugli argomenti più disparati, scegliendo il medico, il dietologo o il nutrizionista in base al credo e al sapere che ritiene più vicino a sé.
La conoscenza non è mai una sola.
Esistono milioni di possibilità tutte ugualmente vere, perché la realtà … dipende da chi sceglie!
La fisica quantistica ci ha spiegato che gli eventi non sono indipendenti dalle persone che li vivono.
Esiste un’interazione costante tra pensieri e percezioni.
Da questa interazione prende forma quella che noi chiamiamo realtà e che è soltanto una tra le infinite possibilità esistenti.
Ogni particella di realtà, infatti, prima di coagularsi nella materialità che percepiamo con i sensi appartiene a un’onda di probabilità infinite.
I pensieri e le credenze che coltiviamo in noi stessi magnetizzano eventualità affini, dando forma agli avvenimenti della nostra vita.
Ognuno vive e sperimenta le situazioni che più sono in sintonia con il proprio mondo interiore.
Conscio ma, soprattutto, inconscio.
Quando vagabondiamo nella rete, inseguendo una notizia o un’altra spinti dal nostro interesse, attiviamo una sinergia tra quel nugolo di possibilità infinite e la nostra intima verità.
E, senza rendercene conto, coaguliamo gli eventi che confermano il nostro credo profondo, materializzando la nostra specifica verità.
Ecco perché, se ci guardiamo attorno, possiamo osservare una gran varietà di situazioni, molto diverse tra loro e tutte vere per chi le vive.
Anche quando le ricerche che supportano quelle scelte appaiono contraddittorie e incompatibili.
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Qualcuno sostiene che mangiare le arance crei una pericolosa acidità nello stomaco. Altri, invece le ritengono alcalinizzanti.
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C’è chi è convinto che uccidere sia indispensabile per vivere perché, senza mangiare carne, si crea una carenza di proteine, e chi (come me) crede che la vita sia un diritto inalienabile di ogni essere vivente e che le proteine si trovino nella frutta e nella verdura in quantità più che soddisfacenti.
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Molti sostengono che bere un bicchiere di vino rosso faccia bene alla salute, e tanti lo considerano una droga, pericolosa quanto l’eroina.