QUANDO I GENITORI NON SONO PIÙ INNAMORATI

QUANDO I GENITORI NON SONO PIÙ INNAMORATI

Secondo un presupposto comune i genitori dovrebbero essere una coppia innamorata.

La genitorialità è considerata il compimento di un percorso affettivo tra due persone capaci di esprimere l’amore oltre che reciprocamente anche verso un altro essere.

Ma l’arrivo di un figlio mette sempre a dura prova l’innamoramento e la complicità tra i partner.

Fare figli non è un collante che unisce i genitori in un amore eterno e indissolubile, al contrario è una bomba che rischia di far saltare i legami e l’unione affettiva.

Capita spesso, infatti, che i primi sintomi della fine di un rapporto si manifestino subito dopo la nascita di un bambino.

Un bimbo piccolo, inevitabilmente, catalizza su di sé tutte le attenzioni.

La mamma dopo il parto vive un momento fisiologico di intenso attaccamento al cucciolo e sviluppa una simbiosi naturale che le permette di accudirlo e conoscerne i bisogni istintivamente.

Le necessità del bambino sono al primo posto e catturano completamente la sua tensione affettiva.

Il papà ha, invece, il compito di provvedere alle necessità famigliari mediando e facendo da filtro con il mondo esterno in modo da permettere alla madre di dedicarsi al piccino con tranquillità.

Entrambi i ruoli paterno e materno sono accudenti e protettivi ma lasciano poco spazio all’intimità e alla condivisione di coppia.

Il nuovo nato diventa il centro delle attenzioni, cattura su di sé tutte le energie e tutte le premure, sottraendo ai genitori lo spazio della loro intimità affettiva.

Allattarlo, lavarlo, cambiarlo, farlo addormentare, comprenderlo, giocare, parlargli… sono compiti che impegnano dalla mattina alla sera e che spesso non lasciano neanche il tempo per svolgere le normali attività di manutenzione di se stessi.

Per queste ragioni la nascita di un bambino rappresenta sempre un momento di difficoltà nella vita di una coppia e talvolta incrina l’innamoramento tra i genitori.

In molte situazioni questa crisi fisiologica si trasforma col tempo in una irrimediabile lontananza affettiva che determina la fine dell’amore nella coppia.

Quando questo avviene intestardirsi a tenere in piedi il rapporto per amore dei figli è un pregiudizio carico di conseguenze negative.

L’amore in una coppia è un sentimento spontaneo e disinteressato che segue una propria evoluzione e che non può dipendere dalle convenzioni, dai contratti, dal mutuo della casa o dai sensi di colpa.

Il coinvolgimento emotivo asseconda il ritmo della crescita interiore e non sempre questa crescita cammina con lo stesso passo per entrambi.

Può capitare, perciò, che mentre uno è ancora innamorato l’altro non lo sia più.

È qualcosa che succede a prescindere dalla volontà, nessuno ne ha colpa e nessuno può farci niente.

Il cuore segue leggi proprie che non coincidono quasi mai con quelle della nostra razionalità.

 

MA QUANDO CI SONO DEI FIGLI COME SI FA?

 

Quando ci sono dei figli ciò che è importante è la genitorialità.

I figli hanno bisogno di avere dei genitori che si occupano di loro, che li amano e che li aiutano a esprimersi e a trovare il proprio posto nel mondo.

Avere dei genitori innamorati per i figli è un’esperienza bellissima perché crescono insieme a una coppia che si vuole bene e su questo modello costruiranno le loro future relazioni amorose.

Però, quando succede che l’amore tra loro finisce, la convivenza di papà e mamma sotto lo stesso tetto trasforma la vita famigliare in un continuo e pericoloso bluff e questo per i figli è un problema.

Infatti, in quest’ultimo caso, ogni cosa è fatta sempre e soltanto dentro una finzione che tiene conto dell’interesse dei figli ma non di quello dei genitori.

E, purtroppo, proprio questo essere messi al centro della vita familiare per i figli è causa di problemi.

I momenti di complicità e l’intesa di coppia spariscono sostituiti da un vivere civile premuroso ed educato ma privo di trasporto emotivo, o peggio da una vera e propria guerra fredda conseguente alla convivenza autoimposta.

Si parte, si festeggia, si mangia insieme, si ricevono gli amici… in un clima solo apparentemente sereno che nasconde dietro alla facciata dell’ipocrisia una tensione o una rinuncia alla vita emozionale e affettiva.

In nome dei figli si abiura il proprio cuore, si censurano nuovi coinvolgimenti con persone diverse e ci si condanna a una convivenza forzata priva della passione, dell’innamoramento e del coinvolgimento erotico.

L’intimità sessuale si riduce all’osso o sparisce definitivamente.

La presenza dei bambini, in questi casi, diventa l’unico motivo di unione tra i genitori e metterli al centro della vita familiare serve a evitare di confrontarsi con la fine dell’innamoramento.

Ognuno coltiva in segreto le proprie fantasie di fuga che censura in nome della famiglia e della responsabilità genitoriale.

Purtroppo, però, niente può essere più deleterio per i figli che essere costretti a reggere il peso di un’unione che non funziona più!

I bambini devono avere un rapporto affettivo con entrambi i genitori. Certo!

Ma questo non impone la convivenza quando l’amore è finito.

Anzi! Capita spesso che proprio la coabitazione giustifichi l’assenza di un genitore, il quale per motivi di lavoro diventa latitante nel rapporto con i figli, delegando tutte le responsabilità materiali e affettive al partner.

La separazione in molti casi è un vantaggio per i bambini che guadagnano l’opportunità di avere un rapporto diretto ed esclusivo con ciascuno dei due genitori.

QUANDO I GENITORI NON SONO PIÙ INNAMORATI

Vedere una volta il papà e una volta la mamma, invece che tutti e due insieme, non è un’esperienza traumatica per i figli.

È certamente molto più traumatico avere dei genitori che litigano o che si deprimono in una convivenza forzata.

In conclusione, cari amici, lettori e curiosi di questo blog, non lasciate ricadere la responsabilità della vostra insoddisfazione affettiva sulle spalle dei vostri bambini.

Non se lo meritano e non ne hanno bisogno.

Spiegare che l’amore segue un ritmo proprio e non sempre dura in eterno è un atto di sincerità e di rispetto verso i figli, verso voi stessi e verso la vita.

I genitori innamorati sono un’eventualità meravigliosa quando capita.

Ma non l’unica.

L’amore si esprime in tanti modi diversi.

La genitorialità in coppia è solo uno di questi.

Quando i genitori sono innamorati tra di loro per i figli è bellissimo.

Quando sono innamorati di altri partner per i figli non è inevitabilmente una tragedia.

Ciò che rende felici i bambini è sentirsi amati dal papà e dalla mamma.

Anche se il papà e la mamma non si amano più.

Anche se il papà e la mamma amano qualcun altro.

Il cuore non è normale.

È vero.

Spiegare con sincerità ai bambini l’imprevedibilità dell’amore è un insegnamento prezioso e un gesto di rispetto nei confronti di se stessi, dei figli e del coniuge.

Costringersi in una relazione dove l’innamoramento è finito e l’amore fraterno ha sostituito l’amore di coppia significa condannarsi all’infedeltà, alla castità o alla finzione.

Nessuna di queste varianti appartiene all’amore.

Nessuna è un buon insegnamento da trasmettere ai figli.

Nessuna permette di avere un dialogo franco e sincero.

A volte…

  • Avere il coraggio di essere se stessi è l’insegnamento migliore che possiamo trasmettere ai nostri figli.

  • Lasciare libero il nostro partner di rifarsi una vita è il gesto più amorevole che possiamo compiere.

  • E accettare che l’amore è finito è l’atto più rispettoso che possiamo avere verso noi stessi.

Carla Sale Musio

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