Feb 24 2012
STORIE DI ORDINARIA SOTTOMISSIONE
Il bisogno di approvazione e riconoscimento spinge talvolta ad accettare compromessi, che limitano l’identità personale in favore di un’identità sociale più conforme al modello di personalità che gli altri si aspettano di vedere in noi.
Lo stereotipo del femminile dipinge una creatura dolce e fragile, sempre bisognosa di tutela e protezione da parte dell’uomo.
Quest’immagine, molto lontana dalla realtà delle donne di oggi, sopravvive ancora nell’inconscio o nell’immaginario di alcuni insospettabili maschi emancipati e moderni.
Nonostante il femminismo, le pari opportunità e la necessità di aver due stipendi per sostenere una famiglia… ci sono uomini che legano la propria virilità alla realizzazione economica e sociale, finendo per sentirsi poco mascolini di fronte a una figura femminile più affermata di loro.
È per questi motivi che alle donne può capitare di fingersi meno di quello che sono, o addirittura di limitare la propria realizzazione per non fare ombra ai maschi importanti della loro vita (mariti, fidanzati, padri, fratelli e via dicendo).
Ragazze, giovani e meno giovani, occultano o minimizzano i propri risultati positivi e si mostrano meno di quello che invece sono, per non creare insicurezza e non essere allontanate o, peggio, umiliate a causa dei loro successi.
Mostrarsi meno è un meccanismo che, spesso, agisce in modo automatico, senza che ci sia consapevolezza, né una reale volontà, da parte di chi lo mette in atto.
Può bastare uno sguardo, un ascolto mancato o una battuta di troppo per segnalare la rivalità e spingere una donna intelligente a non condividere più la propria realizzazione o addirittura a reprimerla in se stessa.
Nella mia professione, purtroppo, ho incontrato tante donne meno.
Donne che si sforzano di non fare vedere le loro qualità, che adombrano o sminuiscono i propri talenti, che cercano di non irritare con il proprio valore, le persone cui vogliono bene.
Signore e signorine che mostrano di essere meno.
Meno di tutto quello che hanno conquistato al prezzo di fatica e sacrifici.
Meno intelligenti, meno affermate professionalmente, meno abbienti, meno amate, meno sensibili, meno attente, meno… di tutto ciò che sono davvero.
Meno buone e meno brave, pagano il prezzo di un’apparente mediocrità (professionale o affettiva) pur di non affrontare la colpa di essere diverse da come gli altri le hanno immaginate.
Hanno imparato a nascondere se stesse per sopravvivere in un mondo che ha bisogno di negare l’emotività e la creatività, disconoscendone costantemente il valore.
Donne capaci di fingersi incapaci, pur di sentirsi amate.
DONNE meno…