IO? … sono un gruppo di identità in convivenza!

IO? … sono un gruppo di identità in convivenza!

Io, io, io, io, io, io…. Ma io chi?!

È difficile definire i contorni di se stessi.

Quella che comunemente chiamiamo personalità non è un monoblocco unico e stabile ma una molteplicità di possibilità espressive in continuo mutamento.

Ognuno di noi è un insieme potenzialmente infinito di identità in divenire.

Identità che si alternano sulle scene della vita a seconda delle circostanze, che cambiano, che crescono, che litigano, che soffrono, che esultano, gioiscono, si mostrano e si nascondono… ognuna a modo suo.

Prendendo le mosse dalla medicina e soprattutto dalla psichiatria, per lungo tempo gli psicologi si sono sforzati di differenziare le caratteristiche di una mente sana da quelle della patologia, senza mai riuscire a descrivere perfettamente le innumerevoli espressioni individuali che di volta in volta presentano i tratti dell’una o dell’altra tipologia.

Oggi tra gli specialisti della psiche si fa sempre più strada l’idea di una pluralità di identità in espansione e in trasformazione, che si manifestano nelle diverse situazioni a seconda delle necessità, delle abitudini, delle paure e delle esperienze che ci troviamo a vivere.

IO? … sono un gruppo di identità in convivenza!

Tanti o sub personalità che rendono ciascuno di noi un universo senza fine di comportamenti, pensieri, atteggiamenti, emotività e sensibilità.

Più che dire io per indicare se stessi sarebbe quindi corretto parlare di noi e differenziare le opinioni dei vari tipi psicologici che ruotano nel mondo interiore dando forma alla nostra peculiare poliedricità di punti di vista.

Questa diversa visione della personalità, non più immutabile e definitiva ma variegata, mutevole e cangiante, descrive con maggiore chiarezza i conflitti interiori che ognuno si trova a gestire nel corso della propria esistenza.

E permette una visione più profonda dei vissuti interiori.

Si aprono così nuove esplorazioni di sé e degli altri, e prende forma una comprensione più precisa, forte della capacità di accogliere ogni punto di vista fino a comporre l’integrità psichica indispensabile per una reale condivisione e necessaria per realizzare una società basata sul rispetto, sulla cooperazione e sulla fratellanza.

La creatività permette di accedere a una pluralità di punti di vista, insegnandoci a scoprire prospettive nuove nella lettura degli avvenimenti. 

Nasce così la possibilità di un’autentica condivisione reciproca.

Prende forma dall’accoglienza in se stessi di una complessità, che fino ad oggi abbiamo chiamato impropriamente io, e modella un ascolto privo di censure, pronto ad accogliere le opinioni diverse dei tanti sé che compongono la personalità di ciascuno.

Poggia sul presupposto che ognuno incarni un aspetto della Totalità e ci aiuta a scoprire nuovi orizzonti espressivi in fondo a noi stessi e agli altri, guidandoci a realizzare una società capace di accettare tutte le diversità (finalmente!).

In questo quadro, infatti, ogni creatura diventa portavoce di una verità che ci riguarda, indicandoci una delle infinite possibilità espressive a nostra disposizione.

La maestria di ogni essere umano consiste nel saper riconoscere le proprie risorse senza discriminare, individuando qualità, punti di forza e lati oscuri… fino a comporre una personale unicità.

Bene e male non appartengono più a schieramenti opposti in lotta tra loro ma danno forma a uno stesso disegno con cui confrontarsi per poter accedere alla propria completa realizzazione.

Questo non vuol dire permettere l’espressione della violenza e della brutalità.

Al contrario, significa identificare dentro noi stessi anche ciò che non ci piace, imparando ad ascoltare i messaggi che si nascondono nelle zone buie della psiche.

IO? … sono un gruppo di identità in convivenza!

Spesso l’ombra porta con sé i doni indispensabili per realizzare la nostra missione nel mondo.

Doni che si rivelano soltanto quando abbiamo preso dimestichezza con l’imperfezione e con ciò che giudichiamo sbagliato o inaccettabile in noi stessi e negli altri.

Oltre il disprezzo e il rifiuto si nasconde una verità intima e profonda.

Imparare a non censurare la bruttezza, che da sempre intreccia la bellezza ad ogni passo, permette di evolvere le parti rinnegate della psiche dando forma a un diverso modo di interpretare gli eventi.

Un mondo nuovo ha bisogno di una cultura nuova.

Se vogliamo costruire la fratellanza dobbiamo imparare a vivere nella fratellanza.

Dapprima dentro noi stessi e poi nelle relazioni con con chi ci sta intorno.

Creatività, molteplicità e trasformazione camminano a braccetto e ci conducono a scoprire in noi stessi il valore dell’integrità e della Totalità che ci appartiene.

Carla Sale Musio

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