COERENZA? … meglio di no!


“La coerenza è l’ultimo rifugio delle persone prive d’immaginazione.”

Oscar Wilde

La creatività non può mai essere coerente.

Infatti: rovescia i punti di vista, sovverte le aspettative e crea qualcosa di attraente proprio perché imprevedibile.

Ci chiediamo spesso quanto siamo coerenti nel nostro vivere, pensare e agire quotidiano e giudichiamo poco affidabili e immature le persone poco coerenti.

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Ma cos’è la coerenza?

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Nel linguaggio comune la coerenza è la conformità tra le proprie convinzioni e l’agire pratico.

La persona coerente è una persona fedele ai suoi principi, che agisce in modo conforme al proprio pensiero.

La coerenza denota quindi una sorta di compattezza tra ciò che si pensa e ciò che si fa.

Difficile essere coerenti quando si ha una personalità creativa!

La creatività spinge al cambiamento e rivoluziona di continuo le opinioni.

Perciò, chi è creativo può avere punti di vista e convinzioni diverse secondo il momento, le circostanze o la compagnia.

Questa molteplicità nei modi di pensare rende complessa la vita e i rapporti con se stessi e con gli altri.

 

ESSERE TANTE PERSONE IN UNA

 

Marina è una ragazza dolce e sensibile, sempre pronta ad ascoltare i problemi degli altri e a prestare aiuto.

Durante la giornata le amiche la chiamano in continuazione per raccontarle le loro disavventure e trovare parole di sostegno e conforto.

È sabato mattina e Marina sta ancora sorseggiando il caffè quando Laura piomba inaspettatamente a casa sua per raccontarle inferocita la discussione avuta con Giorgio la sera prima.

“Giorgio è proprio uno scroccone!” si lamenta.

“Il mese scorso gli ho prestato la mia macchina per una settimana e ieri, quando gli ho chiesto di accompagnarmi dal meccanico ha avuto la sfrontatezza di dirmi di no, adducendo un sacco di giustificazioni assurde. È un egoista, un opportunista e un ingrato!”

Marina cerca di giustificare l’amico e calmare la rabbia di Laura ma, davanti alle sue proteste, è costretta ad arrendersi e a darle ragione.

Nel pomeriggio, però, ecco arrivare Giorgio a raccontarle gli stessi avvenimenti.

“Laura è troppo nervosa, credo che stia attraversando un momento di grande stress e bisognerebbe fare qualcosa per aiutarla!” esclama, sedendosi sul divano.

“Pensa che ieri mi ha chiesto di accompagnarla a recuperare la macchina in officina e, non appena le ho detto che avremmo potuto andarci soltanto oggi, perché doveva venire l’idraulico a riparare una perdita d’acqua nel bagno e non avevo idea di quando avrebbe terminato, è montata su tutte le furie e se n’è andata sbattendo la porta.”

Marina è interdetta, la versione di Giorgio le mostra una Laura che non sospettava.

Cerca anche questa volta di risolvere l’incomprensione tra i due, giustificando l’amica, ma ben presto deve cedere alle argomentazioni di Giorgio.

“Laura dev’essere molto stanca, Giorgio, sii comprensivo con lei. Sai bene che è una persona generosa e sempre disponibile.” conclude, accompagnando l’amico alla porta.

Rimasta sola, però, si sente confusa e arrabbiata.

Non riesce a decidere, nemmeno con se stessa, quale dei due amici abbia ragione.

“Quando sono con Laura mi sembra che Giorgio sia stato effettivamente poco accomodante ma quando parlo con Giorgio penso invece che Laura sia stata troppo intransigente. Sono proprio una vigliacca, altro che amica!” rimugina tristemente tra sé.

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“Ma allora io chi sono?

… soltanto l’eco dell’ultima voce che ha parlato?!”

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Le personalità creative hanno un’innata capacità empatica, sanno spostare il proprio punto di vista con facilità e vedere la vita da ottiche differenti.

Questo fa di loro delle persone attente e sensibili, pronte a comprendere i sentimenti e le ragioni degli altri.

Tuttavia comprendere rende molto difficile schierarsi, inquadrare, valutare, giudicare.

Comprendere significa sentire le emozioni di un altro, condividere i vissuti profondi, conoscerne le fragilità e le debolezze.

Le personalità creative possiedono spontaneamente questa consapevolezza e spesso intuiscono i sentimenti prima ancora che le persone li abbiano individuati in se stesse.

Perciò, per loro è molto difficile parteggiare, esprimere giudizi, schierarsi.

Sanno ascoltare e condividere gli stati d’animo…

Per costruire insieme un dialogo comune non importa chi ha ragione o chi ha torto, serve comprendere il cuore di tutti.

Senza vincitori e vinti.

Con reciprocità.

Dividere il mondo in buoni e cattivi, bene e male, giusto o sbagliato, crea incomprensioni, guerre e violenza.

Un mondo migliore non ha bisogno di fazioni, ha bisogno di condivisione e di armonia, di dialogo, tolleranza e rispetto.

La coerenza spesso non aiuta a capirsi.

Abbandonare il proprio punto di vista per condividere quello di un altro… forse è poco coerente… ma è la base della comprensione, della reciprocità e dell’amore.

Carla Sale Musio

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